Un progetto ambizioso

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Storia di un progetto ambizioso fai-da-te che ho intrapreso e portato a termine

All’inizio sembrava un gioco, poi ci ho preso gusto ed ho continuato ad inventare. Mi sono immerso in una bolla ideale ed ho visto scene, mai viste prima, inventate di sana pianta, che ho pensato di fissare sulla carta per paura che si dissolvessero per sempre, come accade ai sogni, senza lasciare traccia. A ben vedere non si è trattato quindi, almeno all’origine, di un progetto vero e proprio, ma di un esperimento che ha preso corpo a poco a poco, plasmato come un ammasso di plastilina che, da una forma iniziale irrilevante, diventa pian piano, sotto mani sapienti, un oggetto ben definito. Vi sto parlando della nascita del mio primo libro che ho pubblicato sei anni fa con il titolo di “Racconti di donne, tarocchi e briganti”.

Tutto nacque quando lessi su un quotidiano la notizia di un uomo, residente nel Veneto, che era andato alla scoperta dei luoghi dove suo nonno aveva partecipato alla prima guerra mondiale, sui monti del Carso, ed aveva rintracciato località ed antichi segni del passaggio dei militari dell’epoca. La notizia accese la mia curiosità in quanto anche mio nonno materno partecipò alla medesima guerra e tornò a casa miracolosamente vivo anche se con due dita della mano destra amputate per lo scoppio di una granata. Decisi di fare delle ricerche negli archivi storici non solo su di lui ma anche sui nonni paterni per scoprire notizie che ormai nessuno poteva più fornirmi essendo tutti gli interessati nel frattempo deceduti.

La ricerca negli archivi di Stato, eseguita online, fu difficile e limitata ad alcuni periodi. Rintracciai i registri dello stato civile dal 1850 al 1865, da cui non ricavai i dati che mi servivano ma venni a conoscenza invece di tante informazioni che mi furono utili in seguito. I registri dell’epoca, tutti scritti a mano, spesso di difficile interpretazione, riportavano i nomi dei soggetti interessati, le generalità dei genitori, la loro professione, la residenza, il nome della levatrice, il nome dei testimoni con date di nascita e professione. Per le nascite era frequente che la dichiarazione venisse accettata dalla levatrice e tante volte veniva indicato che il bambino era di padre ignoto, così come pure veniva indicata la chiesa dove era stato battezzato. Insomma accantonai il discorso relativo ai miei parenti, che mi riservai di riprendere consultando altre fonti, e la mia attenzione si concentrò su quel mondo distante poco più di 150 anni dai tempi nostri, non un tempo eccessivo, eppure tanto diverso dal nostro. Venni a conoscenza di antiche abitudini, di antichi mestieri oggi scomparsi, per esempio, tra i più comuni:

  • Galantuomo
  • Notaio
  • Agrimensore
  • Perito contabile
  • Geometra
  • Legale
  • Usciere comunale
  • Industriante
  • Vaticale (addetto al trasporto di olio)
  • Bracciale (bracciante)
  • Forese (contadino)
  • Barilaro (costruttore di barili)
  • Filatrice
  • Guardacapre
  • Mannese (riparatore di carri e birocci)
  • Cardaro (addetto alla cardatura della lana)
  • Bardaro (fabbricante di bardature per cavalli e asini)
  • Ferraro (fabbro)
  • Forgiaro (fabbro)
  • Bettoliere
  • Venditore di zucchero
  • Sediaro o seggiaro (costruttore di sedie)
  • Chianchiere (macellaio)
  • Conciapelli
  • Fochista
  • Sportaro (fabbricante di sporte, ceste di vimini)
  • Massaro
  • Vaccaro
  • Telegrafista (con telegrafo ottico).

Poi, studiando i documenti di quel periodo, venni a conoscenza di problemi importanti come il brigantaggio e l’analfabetismo, la crisi economica, le conseguenze della unificazione del regno d’Italia nel 1861, i primi accenni di emancipazione delle donne del sud, le conseguenze del lunghissimo servizio militare obbligatorio. Da questo e da fatti di cronaca dell’epoca nacque una serie di racconti ambientati a Mesoraca, comune calabrese della presila crotonese che ben conosco, arricchiti da storie immaginate e dialoghi inventati.

Quindi da una circostanza fortuita nacque il progetto del libro che ho realizzato da solo (salvo un aiuto qualificato per la copertina) e che, non considerato interessante dalle case editrici, ho autopubblicato sulla piattaforma Amazon. Il libro mi ha poi dato belle soddisfazioni in quanto ha ottenuto quattro importanti premi letterari e continua ad essere letto dagli appassionati di racconti storici.

Francesco Grano

1 marzo ’23

2 pensieri riguardo “Un progetto ambizioso

  1. Ciao, Franco. Questa mia forse ti sorprenderà, ma ho sempre seguito tramite Fb il tuo percorso di autore e la cosa mi ha sempre fatto molto piacere. Il motivo per cui ora ti scrivo nasce dalla lettura di questo tuo articolo “Un progetto ambizioso” nel quale, in un piccolo àmbito, mi ci sono ritrovato. Anche io tre anni fa ho iniziato a ricostruire la storia della mia famiglia di parte paterna e anche il mio nonno partecipò alla prima guerra mondiale: E’ iniziata da lì una lunga ricerca negli Archivi di stato, vagliando centinaia di documenti, oppure contattando decine di Comuni per ricerche anagrafiche, l’Esercito italiano, alcune Diocesi, e così via. Il risultato è stato un “libro” in fase di stampa in questi giorni destinato ai miei familiari. La cosa più bella è stata la ricerca e quanto tu hai scritto nel tuo articolo circa le generalità, i nomi, le mansioni delle levatrici, i mestieri, è quanto anch’io ho ritrovato, letto, “tradotto” da calligrafie a volte indecifrabili: bracciale, faccendiere, seggiaru, ecc. ecc., sono alcuni delle decine di mestieri ritrovati. Ecco, tutto qui. E’ stato piacevole constatare di aver fatto, in minima parte, un percorso comune. Se volessi rispondermi, c’è il mio indirizzo mail; non utilizzo Messanger e, se posso, evito di scrivere sui social. Un abbraccio a te e a Mariella.

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