Inizio Il mese con una citazione che ci deve fare riflettere:
“La Pace non è solo assenza di guerra!”
Ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte affinchè, intanto, cessino le attività belliche. Poi bisognerà adoperarsi per costruire la vera Pace. La gente non merita l’angoscia, le tribolazioni, le ferite ed i morti di una guerra, di un’attività distruttiva voluta da suoi simili. Stiamo ancora soffrendo per la pandemia del Covid, per colpa di un virus, nemico invisibile, che stiamo combattendo con i vaccini, ed ecco imbatterci in azioni umane sbagliate, fallimentari, nate da disegni anacronistici di potenza, da vecchi ideali dei secoli scorsi, oggi di nessun valore.
Per favore Signori Russi fermatevi, prima che la situazione peggiori! Noi vorremmo avervi come amici al nostro fianco e non come persone ostili sul fronte opposto. Noi non vogliamo nemici!
Marco mi ha preso alla sprovvista. Il mio quarto nipotino, nato stamattina in anticipo di qualche giorno sul previsto, mi ha fatto la gradita sorpresa e, all’ora del caffè, mi è giunta la notizia del suo arrivo. La mia reazione è stata euforica come quella per la nascita degli altri nipoti ma, questa volta, più composta. Colpa dell’età che avanza e che mi ha assuefatto a questi avvenimenti, pur, senza dubbio, assai importanti e di notevole valore.
Ritengo infatti che la vita è molto bella perché è viva e dà vita. La vita è essenziale! Tutto il resto, immagine di mondanità, potere, successo, ricchezza, senso di appartenenza, assume un valore secondario.
Per questo ammiro moltissimo l’immagine del seminatore. Egli svolge uno dei lavori più belli del mondo. Quando è il momento giusto il seminatore, che ha già preparato il terreno, procede alla semina. La sua intenzione è quella di avviare un processo di trasformazione. Nel momento in cui interra il seme inizia a sognare. Affida a quel piccolo essere un grande destino. Dopo poco tempo si saprà se il seme avrà attecchito e messo radici oppure no. Se la risposta sarà affermativa comincerà il viaggio, il progetto prenderà corpo, si svilupperà, sino alla fine quando quel piccolo seme avrà generato una pianta capace di dare frutto abbondante.
Il coltivatore progetta, lavora, sogna e realizza. Non può desiderare di meglio.
Ed ancora un’altra considerazione. La nostra esistenza è simile ad una meteora: nasce da un angolo del cielo, percorre un arco di grandezza variabile a lucentezza prima crescente, poi decrescente, sino a cessare del tutto all’angolo opposto della volta celeste. Chi la osserva può nutrire tanti sentimenti: indifferenza, ammirazione, amore, odio, invidia, ma dopo che è passata ben pochi che l’hanno vista la ricorderanno.
La vita è una meteora! Se non facciamo qualcosa per essere ricordati, per continuare a vivere nella memoria di chi resta, siamo destinati velocemente all’oblio.
Nei mesi scorsi ho presentato il romanzo al concorso letterario internazionale “Premio Michelangelo Buonarroti” – Seravezza (LU). Nei giorni scorsi ho ricevuto la gradita notizia della attribuzione di un attestato di merito, che mi è stato consegnato oggi.
Van per il campo i validi garzoni guidando i vuoi dalla pacata faccia e, dietro quelli, fumiga la traccia del ferro aperta alle seminagioni.
Poi, con un largo gesto delle braccia spargon gli adulti la semenza, e i buoni vecchi, levando al cielo le orazioni pensa a frutti opulenti, se a Dio piaccia.
Quasi una pia riconoscenza umana oggi onora la terra! Nel modesto lume del sole, al vespero, il nivale
tempio di monti innalzasi: una piana canzon levano gli uomini, e nel gesto hanno una maestà sacerdotale.
Giorni fa ho rilasciato un’intervista all’emittente televisiva Odeon Tv, nel corso della trasmissione “Eccellenze Italiane”, riguardante la mia attività letteraria e specificamente l’ultimo romanzo “Giuditta una ragazza casual”, autopubblicato di recente tramite la piattaforma http://www.Youcanprint.it.
Vi indico il link della trasmissione per chi volesse ascoltarla:
mentre per acquistare il libro potrete prenotarlo nelle maggiori librerie o effettuarlo direttamente a prezzo scontato, sia in formato cartaceo sia ebook, sul sito:
In occasione dell’intervista che mi ha rivolto l’emittente televisiva nazionale Odeon Tv, che andrà in onda martedì 23 novembre alle ore 18.50 sul canale 177, nel programma Eccellenze Italiane , ho deciso di pubblicare gratuitamente il primo capitolo del recente romanzo “Giuditta – una ragazza casual”.
C’era una volta una cagnolina di nome Stella, una bastardina di taglia media, bianca, con una macchia marrone tra gli occhi e sulle zampe anteriori, che viveva in campagna, in una fattoria con tre famiglie e cinque bambini da uno a sei anni. Stella aveva un carattere dolcissimo, buona, amorevole, stava bene con tutti, ma aveva un problema. Ogni volta che si avvicinava ad essa una persona con il cappello in testa, sia che si trattasse di grandi o di piccoli, conosciuti o non, scappava via ed andava a nascondersi in una legnaia, fuori dalla visuale di tutti.
I proprietari della cagnolina che l’avevano presa in affidamento alcuni anni prima da un canile conoscevano la causa di quel comportamento anomalo. Sapevano che Stella aveva ricevuto maltrattamenti molto pesanti dal vecchio proprietario, che poi l’aveva abbandonata e che la colpiva con un grosso bastone ogni volta che la vedeva, le faceva soffrire la fame e la sete. Quell’uomo malvagio indossava sempre un berretto nero.
Quella paura era rimasta impressa nella memoria di Stella, tanto che ogni volta che vedeva un uomo o bambino col cappello, lei scappava terrorizzata.
Quel ricordo era la sua spina nel fianco, ma era anche il segnale che le consentiva di evitare altri brutti incontri.
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Quanti di noi sono immuni da un fastidio simile? Chi non ha la sua spina nel fianco? Dall’ età della consapevolezza in poi, penso nessuno.
Ma in fondo anche il dolore, il turbamento, il fastidio derivanti da una esperienza negativa vissuta in passato hanno la loro fecondità perché consentono di non dimenticare ed inducono a stare con i piedi per terra, a configurare con certezza i limiti personali evitando illusioni, inclinano ad accettare rinunce necessarie e a volte dolorose.