X Agosto

Photo by Matheus Bertelli on Pexels.com

Per la poesia del mese di agosto scelgo questa di Giovanni Pascoli, che ricordo con molto piacere di averla studiata da ragazzo.

X Agosto

San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Giovanni Pascoli

La quercia caduta di Giovanni Pascoli

foglia di quercia – foto propria

Oggi vi propongo la lettura di questa bella poesia di Giovanni Pascoli. Stiamo vivendo un periodo di tristezza e preoccupazione. La riflessione, in generale, ci dovrebbe aiutare ad affrontare meglio i problemi giornalieri:

La quercia caduta

“Dov’era l’ombra, or sè la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: “Or vedo: era pur grande!”

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: “Or vedo: era pur buona!”

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera
che cerca il nido che non troverà.”

Giovanni Pascoli.