Poesie del mese di aprile 2023

PRIMAVERA

Oggi la primavera
é un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi:
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce:
Tutto è color di prato.
Anche l’edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d’umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.

Vincenzo Cardarelli

e aggiungo un Haiku(2):

L’usignolo spezza le tenebre,

scuote gli animi dormienti.

Il creato apre corolle a nuovi raggi.

(fg)

La stagione dell’anno che preferisco

Ecco come io vedo le stagioni.

L’inverno è il periodo che ci costringe ad un lungo sonno, ci obbliga a subire il tempo meteorologico avverso, il freddo, il fastidio della neve in città (non quella in montagna), riduce le ore da trascorrere all’aria aperta, ci costringe a rannicchiarci in poltrona a leggere, spesso in solitudine. Ha i suoi lati positivi, ma la libertà sembra sacrificata, ridotta, frenata, in attesa che il tempo faccia la sua parte e il calendario faccia scorrere i giorni programmati. Ecco, l’inverno è una stagione di meditazione e di attesa.

All’opposto l’estate è la stagione in cui la luce abbaglia, i frutti sono maturi, da cogliere e gustare, c’è voglia di freschezza, di attardarsi a sera con gli amici, di cantare all’aperto, di accendere falò notturni sulla spiaggia, di esplorare nuovi territori, di fare lunghe nuotate in mare, di gustare le ferie, ma alla lunga ci si stanca.

E dopo le fatiche dell’estate arriva provvidenziale l’autunno con i suoi primi freschi, i colori accesi degli alberi, il periodo dei proponimenti. Dopo le esperienze vissute nei mesi precedenti, i contatti sociali curati nell’estate, le attività fisiche più intense, arriva il momento di fare bilanci e programmare il da farsi nei mesi successivi. L’autunno è una delle stagioni più belle ma non la più interessante.

Per me la stagione migliore resta la primavera.

Già prima del suo inizio, l’arrivo della stagione è atteso come una salvezza. Dopo il buio, il freddo, il tempo uggioso, il mare sempre in tempesta, si attende il nuovo ciclo meteorologico con grande desiderio. In effetti il ciclo biologico si rimette in moto. Tanti germogli spuntano sulle piante, foglie nuove, tante promesse di frutti appetitosi, molte piante fiorite, i sentimenti si riaccendono dopo il torpore dei mesi precedenti. Il corpo si risveglia col desiderio di conseguire nuovi obiettivi. E così la primavera si identifica con la stagione del risveglio, della voglia di vivere, del cielo terso e delle prime notti stellate. Perciò la prediligo e quindi porgo tanti auguri a chi festeggia il compleanno in questa stagione.

Sera di febbraio

La poesia che ho scelto per il mese di febbraio è questa breve lirica di Umberto Saba:

Sera di febbraio
Spunta la luna.
Nel viale è ancora
giorno, una sera che rapida cala.
Indifferente gioventù s’allaccia;
sbanda a povere mete.
Ed è il pensiero
della morte che, infine, aiuta a vivere

Umberto Saba

Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste9 marzo 1883 – Gorizia25 agosto 1957), è stato un poetascrittore e aforista italiano.

Nevicata

In occasione della Giornata mondiale della neve, che si celebra il 16 gennaio, pubblico questa breve e bella poesia di Giovanni Pascoli:

Nevicata
Nevica; l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve;
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera;
passano bimbi: un balbettio di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.

Poesia del mese

L’angolo della poesia prevede questo mese la pubblicazione di due opere: “Stelle d’inverno” di Sara Teasdale e “Inverno” di Giuseppe Ungaretti.

STELLE D’INVERNO

Sono uscita di notte, da sola;
  Il sangue giovane che scorreva al di là del mare
Sembrava aver infradiciato le ali del mio spirito –
  Duramente sopportavo il mio dolore.

Ma quando ho sollevato la testa
  Dalle ombre tremanti sulla neve,
Ho visto Orione, verso est,
  Brillare costante come un tempo.

Dalle finestre della casa di mio padre,
  Sognando i miei sogni nelle notti d’inverno,
Guardavo Orione quand’ero bambina
  Al di sopra delle luci di un’altra città.

Passano gli anni, passano i sogni, passa anche la giovinezza
  Il cuore del mondo sotto il peso delle sue guerre si spezza,
Tutto è cambiato, tranne, verso est,
  La fedele bellezza delle stelle.

Sara Teasdale (St. Louis (Usa), poetessa, 8 agosto 1884 – 29 gennaio 1933)

L’HIVER

comme une graine mon âme aussi a besoin du labour caché de cette saison

dalla raccolta “Derniers jours”

traduzione: Come un seme anche la mia anima ha bisogno dell’aratura nascosta di questa stagione

Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano.

Anche queste poesie vengono pubblicate sul sito http://www.artielettereitaliane.it

Er Presepio

Poesia scelta per il mese di dicembre:

ER PRESEPIO

Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…

Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.

La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.

(Trilussa)

Pioggia d’autunno

Poesia scelta per il mese di novembre 2022

Pioggia d’autunno
(Ada Negri)
Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia
che s’imbeve di te sin nelle fibre
che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo; e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.
So che annunci l’inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde.

Altre composizioni mensili sono pubblicate sul sito http://www.artielettereitaliane.it

X Agosto

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Per la poesia del mese di agosto scelgo questa di Giovanni Pascoli, che ricordo con molto piacere di averla studiata da ragazzo.

X Agosto

San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Giovanni Pascoli

Ode al giorno felice

fiori di luglio (foto propria)

Per il mese di luglio vi propongo questa poesia di Neruda, che esprime un senso pieno di felicità, nonostante tutto quello che oggi accade. Vuole esorcizzare la malasorte, le brutture della guerra, le difficoltà sanitarie, la povertà crescente, la scarsa attenzione, quasi indifferenza, ai problemi climatici, le menzogne e la malafede. E’ una voglia di speranza!

Ode al giorno felice (di Pablo Neruda)

“Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.”

Ho bisogno di sentimenti, la poesia

Rose

Per il mese di giugno ho scelto questa poesia di Alda Merini:

HO BISOGNO DI SENTIMENTI, LA POESIA

Io non ho bisogno di denaro.

Ho bisogno di sentimenti,

di parole, di parole scelte sapientemente,

di fiori detti pensieri,

di rose dette presenze,

di sogni che abitino gli alberi,

di canzoni che facciano danzare le statue,

di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.

Ho bisogno di poesia,

questa magia che brucia la pesantezza delle parole,

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

La mia poesia è alacre come il fuoco

trascorre tra le mie dita come un rosario

Non prego perché sono un poeta della sventura

che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,

sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,

sono il poeta che canta e non trova parole,

sono la paglia arida sopra cui batte il suono,

sono la ninnanànna che fa piangere i figli,

sono la vanagloria che si lascia cadere,

il manto di metallo di una lunga preghiera

del passato cordoglio che non vede la luce.

Alda Merini