CIELO DI GIUGNO

Poesia del mese di giugno 2023:

Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell’anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri
nell’aria. Ombre, ombre d’ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere,
vive al mio sguardo più dell’ali vere.
Traggon dal nulla, scrivendo con nulla
parole d’un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.

Ada Negri

(Lodi 1870 – Milano 1945)

Rosa di maggio

Poesia scelta per il mese di maggio 2023:

ROSA di MAGGIO

L’alba si è fatta
profumo di rose.
Rosa di maggio,
abbarbicata sul muro vetusto;
affresco di vita
corroso dagli scherni del tempo.
Tappeto di petali bianchi
sul selciato di dolci primavere.
Fra gli agrumi imbiancati dai fiori,
mano nella mano di mio padre,
stretta, stretta,
al richiamo del cuore di mamma,
ansioso, protettivo.
Diventeranno frutti copiosi,
allieteranno tavole imbandite
tra gli amici dell’allegria,
svaniti nei rivoli
del più salubre inganno.
In fondo, oltre la siepe,
scorgere i ceppi temprati dagli anni;
offrono ancora nuova vegetazione,
nuove foglie, tenere e indifese,
al soffio di vento.

(Alda Merini – Milano 1931 – 2009)

Poesie del mese di aprile 2023

PRIMAVERA

Oggi la primavera
é un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi:
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce:
Tutto è color di prato.
Anche l’edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d’umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.

Vincenzo Cardarelli

e aggiungo un Haiku(2):

L’usignolo spezza le tenebre,

scuote gli animi dormienti.

Il creato apre corolle a nuovi raggi.

(fg)

La stagione dell’anno che preferisco

Ecco come io vedo le stagioni.

L’inverno è il periodo che ci costringe ad un lungo sonno, ci obbliga a subire il tempo meteorologico avverso, il freddo, il fastidio della neve in città (non quella in montagna), riduce le ore da trascorrere all’aria aperta, ci costringe a rannicchiarci in poltrona a leggere, spesso in solitudine. Ha i suoi lati positivi, ma la libertà sembra sacrificata, ridotta, frenata, in attesa che il tempo faccia la sua parte e il calendario faccia scorrere i giorni programmati. Ecco, l’inverno è una stagione di meditazione e di attesa.

All’opposto l’estate è la stagione in cui la luce abbaglia, i frutti sono maturi, da cogliere e gustare, c’è voglia di freschezza, di attardarsi a sera con gli amici, di cantare all’aperto, di accendere falò notturni sulla spiaggia, di esplorare nuovi territori, di fare lunghe nuotate in mare, di gustare le ferie, ma alla lunga ci si stanca.

E dopo le fatiche dell’estate arriva provvidenziale l’autunno con i suoi primi freschi, i colori accesi degli alberi, il periodo dei proponimenti. Dopo le esperienze vissute nei mesi precedenti, i contatti sociali curati nell’estate, le attività fisiche più intense, arriva il momento di fare bilanci e programmare il da farsi nei mesi successivi. L’autunno è una delle stagioni più belle ma non la più interessante.

Per me la stagione migliore resta la primavera.

Già prima del suo inizio, l’arrivo della stagione è atteso come una salvezza. Dopo il buio, il freddo, il tempo uggioso, il mare sempre in tempesta, si attende il nuovo ciclo meteorologico con grande desiderio. In effetti il ciclo biologico si rimette in moto. Tanti germogli spuntano sulle piante, foglie nuove, tante promesse di frutti appetitosi, molte piante fiorite, i sentimenti si riaccendono dopo il torpore dei mesi precedenti. Il corpo si risveglia col desiderio di conseguire nuovi obiettivi. E così la primavera si identifica con la stagione del risveglio, della voglia di vivere, del cielo terso e delle prime notti stellate. Perciò la prediligo e quindi porgo tanti auguri a chi festeggia il compleanno in questa stagione.

Fiorita di marzo

primavera 2022

Per questo mese di marzo vi propongo la seguente poesia di Ada Negri:

Fiorita di marzo

La fioritura vostra è troppo breve,
o rosei peschi, o gracili albicocchi
nudi sotto i bei petali di neve.

Troppo rapido è il passo con cui tocchi
il suolo; e al tuo passar l’erba germoglia,
o Primavera, o gioia de’ miei occhi.

Mentre io contemplo, ferma sulla soglia
dell’orto, il pio miracolo dei fiori,
sbocciati sulle rame senza foglia,

essi, ne’ loro tenui colori,
tremano già del vento alla carezza,
volan per l’aria densa di languori;

e se ne va così la tua bellezza,
come una nube, e come un sogno muori,
o fiorita di marzo, o Giovinezza…

Il bacio

ciliegio in fiore ( foto fgrano)

Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me

Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.

Pablo Neruda.

Ciao inverno !

inverno che va
primavera che viene

Ciao inverno, il tuo tempo è finito! Ora lascia spazio alla nuova stagione. Ho voglia di nuovo! Di colori brillanti, di luce vivida ed abbagliante. I fiori appassiti, testimoni di storie passate, ora giacciono esanimi e stinti, hanno vissuto momenti di gloria, ma tutto passa, tutto è mutevole! Bastano umili fiori di campo in tenero sboccio a risvegliare pulsioni dormienti. Con trepido incedere la mano sfiora corolle novelle multicolore, lievi, impalpabili, dal tenue profumo, mentre api esperte adocchiano boccioli succosi e con preciso movimento vanno a bersaglio per gustare freschi nettari vergini. Come immersi nella fiumara, che scende impetuosa dai monti, anche i nostri pensieri vengono trascinati verso la valle col desiderio di congiungersi ad altri pensieri in discesa libera e dare vita a nuove espressioni vitali, a scoppi di energia, a progetti di felicità. Benvenuta primavera: non deluderci!